Sicilia fuori rotta: i laghetti della Riserva di Pantalica

La bellezza di piscine naturali di acqua turchese, in una valle incontaminata vicino a Siracusa

Una Sicilia meno nota, ma parimenti intrigante è quella che si incontra negli spettacolari corsi d’acqua dolce della Riserva naturale orientata di Pantalica nella Valle dell’Anapo nell’entroterra di Siracusa.

È sufficiente una giornata per esplorare questa valle incontaminata, affacciata a strapiombo su corsi d’acqua che formano cascate e tunnel verdi nella vegetazione; i canyon, scavati nei millenni dai due fiumi Anapo e Calcinara, si sono incrociati a formare una roccaforte naturale, sovrastata dalla Necropoli di Pantalica, uno dei maggiori esempi di architettura funeraria rupestre. Il nostro viaggiatore si addentra in questo luogo misterioso per scoprire aspetti culturali, geologici ma anche per godere della bellezza paesaggistica e della frescura assicurata dalle acque e dal verde rigoglioso che le circonda.

Si accede alla Riserva da più ingressi – l’area ricade all’interno dei comuni di Sortino, Ferla, Cassaro, Buscemi e Palazzolo Acreide – ma è consigliabile passare da Sortino, dove già fin dai primi passi il panorama si presenta inaspettato e costantemente mutevole. La vecchia linea ferroviaria Siracusa-Ragusa, su cui viaggiò anche il re Vittorio Emanuele III nel 1933, è stata riconvertita a sentiero per il trekking più leggero o per le mountain bike; nella prima metà del Novecento era una ferrovia a scartamento ridotto da Siracusa a Vizzini e Ragusa che contava dieci gallerie, alcuni caselli e una piccola stazione a Pantalica. Le gallerie scavate nella roccia, i ponti d’epoca e gli scorci del sentiero polveroso danno l’impressione di trovarsi in un vecchio film di Giuseppe Tornatore. Le indicazioni scolpite su cartelli in legno conducono passo dopo passo a dei bivi e, prendendo la deviazione che si sgancia dal tracciato dell’ex ferrovia, ci si addentra fra le gole scavate dal corso d’acqua.