Provincia: Siracusa
Comuni: Avola, Noto e Siracusa
Zona A: ha 308
Zona B: ha 751
Totale: ha 1059
Istituzione: D.A. n° 649/90


IL PAESAGGIO

La Riserva di Cavagrande del Cassibile

La Riserva di Cavagrande del Cassibile è inserita nel paesaggio dei Monti Iblei, nell’estremo lembo della Sicilia meridionale, caratterizzato dalla presenza di estesi tavolati calcarei solcati da profonde e strette vallate, le “cave”, che in alcuni casi assumono l’aspetto di maestosi canyon, talvolta percorsi nel fondovalle da corsi d’acqua. Le cave interrompono la continuità di vasti altipiani, altrimenti monotoni, con ambienti naturali di grandissimo fascino e di straordinaria importanza naturalistica. Sono luoghi aspri dove il carattere selvatico, rupreste e roccioso richiama il mito di una natura mediteranea incontaminata e perturbante. In questi ambienti è visibile un intreccio profondo tra natura e segni dell’uomo che inizia nella protostoria ed arriva ad un passato recente.

In questo contesto si colloca la riserva di Cavagrande del Cassibile, la quale rappresenta una delle valli di maggior pregio paesaggistico e naturalistico di tutto l’altopiano ibleo. Di particolare bellezza sono le pareti rocciose incise dalle acque del fiume Cassibile, in alcuni tratti alte oltre i 250 metri, le piccole cascate ed i profondi laghetti presenti sul fondovalle. Sotto il profilo naturalistico non sono da sottovalutare gli enormi esemplari di platani centenari diffusi lungo le sponde fluviali, come pure la presenza di numerose specie endemiche o rare che si rinvengono sulle pendici della valle. Rappresenta una vera e propria isola naturale all’interno di un contesto fra i più antropizzati della Sicilia e, dal punto di vista morfologico e paesaggistico, è certamente la valle più spettacolare di tutto l’altopiano ibleo.

La ricchezza di acque fluenti, le grandi pozze permanenti, l’elevata umidità, la protezione offerta dalle rocce strapiombanti, la ridotta antropizzazione, hanno permesso la sopravvivenza di importanti nicchie ecologiche, significativi punti di riferimento per complessi vegetali e per la vita animale.


COSTITUZIONE E GESTIONE

Il particolare rilievo paesaggistico, le macchie di platano orientale che vegetano lungo il corso d’acqua, il valore storico delle tracce della presenza umana attraverso i secoli, hanno indotto la necessità di garantire un’adeguata protezione dell’area. È cosi che nel 1997 venne istituita la Riserva Naturale Orientata “Cavagrande del Cassibile”. La zona protetta interessa una vasta area di oltre 1000 ettari, ricadente nei comuni di Avola, Noto e Siracusa, che ingloba un tratto lungo circa 10 km del fiume Cassibile, fino alla sua foce.

La gestione della Riserva di Cavagrande del Cassibile fu asseganta, nel 1997, all’allora Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana, oggi Dipartimento regionale dello Sviluppo Rurale e Territoriale. L’ente gestore ha realizzato molti interventi che hanno permesso la salvaguardia dell’area e la sua fruizione. La discesa verso gli straordinari laghetti creati dal fiume Cassibile lungo il suo corso, oggi non è più “un’ardua impresa”.

Maestranze specializzate sono riuscite a rendere facilmente percorribile l’accidentata e scivolosa traccia che conduceva fino al letto del fiume. L’opera svolta è davvero ragguardevole per le particolare condizioni operative e perché ha richiesto la costruzione, con pietra locale di recupero, di scalinate e di rampe che oggi permettono di superare agevolmente i numerosi punti critici esistenti; inoltre, la realizzazione di piccole canalette di scolo ha pemesso di impedire l’allagamento dei sentieri.

Il Dipartimento svolge una continua opera di manutenzione dei sentieri realizzati e di interventi mirati a ridurre il rischio di incendio nel periodo estivo attraverso la realizzazione di appositi viali parafuoco. Un’altra importante novità è quella che, durante l’intero periodo estivo, la zona dei laghetti e gli ingressi sono sorvegliati costantemente da personale dell’Azienda Foreste Demaniali che assicura una corretta fruizione dell’area e fornisce assistenza ai visitatori.


GLI INSEDIAMENTI RUPRESTI

Caseggiati rurali, terrazzamenti, essenze arboree introdotte, sono testimoni di un mondo agro-pastorale presente in questi luoghi e ormai scomparso. A spingere l’uomo fino in fondo alle cave è stata la necessità di un ambiente fertile, se pur difficile, in alternativa all’aspro e secco altopiano Ibleo.

Gli insediamenti rupresti della Riserva di Cavagrande del Cassibile, come in generale quelli dell’intera area iblea, sono uno degli aspetti  più affascinanti del paesaggio e attestano la frequentazione umana di questi luoghi sin dall’Eta Antica. In particolare, in quest’area, insistono la grande Necropoli del Cassibile, e due insediamenti rupresti, noti come Grotta dei briganti e insediamento dei Dieri.

La Grotta dei briganti, nota anche come Grotta della Cunsiria per la presenza al suo interno di qualche ambiente adibito alla concia delle pelli, si trova sul versante nord della cava e vi si accede da una ripida scalinata scavata nella roccia.

Il complesso è ricavato dentro una grande grotta naturale che contiene gran parte dell’insediamento costituito da circa 20 ambienti. Sulle pareti sono ben visibili fori disposti regolarmente che probabilmente servivano per alloggiare travi per sovrastrutture in legno.

Il sito dei Dieri, recentemente esplorato e cartografato, ha svelato oltre 140 ambienti, alcuni di essi molto interessanti e complessi, con camminamenti che si sviluppano all’interno di cunicoli artificiali. Il villaggio, esteso circa un chilometro, è disposto su più livelli nella parte medio superiore di un costone roccioso.

La continuità della presenza dell’uomo nella cava è testimoniata da alcuni mulini ad acqua, ruderi di masserie e da una centrale idroelettrica dell’inizio del ‘900.

ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL’AMBIENTE
DECRETO 14 marzo 1984, n.88
SUPPLEMENTO ORDINARIO G.U.R.S. 19 maggio 1984, n. 21